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Esposizione fotografica itinerante sui segni lasciati dalla Grande Guerra e, cent'anni dopo, dalla tempesta Vaia
1° appuntamento 16 Luglio 2021, Mel (Borgo Valbelluna) Piazza Papa Luciani
Le calamità naturali abbattutesi sulle montagne venete tra il 27 e il 30 ottobre 2018 e raccolte sotto il nome di “Tempesta Vaia” hanno pesantemente ferito il territorio. A distanza di oltre due anni, i segni del passaggio della violenta perturbazione sono ancora ben visibi-li, con montagne e valli in alcuni tratti praticamente irriconoscibili. Si stima che la tempesta abbia danneggiato più di quaranta mila ettari di superficie boschiva delle Alpi orientali. Il numero degli alberi schiantati, per lo più abete rosso, si avvicina ai quattordici milioni. Ma Vaia ha colpito anche case private, auto e capannoni, scoperchiati dalla furia del vento, ha eroso le sponde dei torrenti, ha provocato frane, ha abbattuto tralicci dell’alta tensione e teleferiche, ha divelto ponti e massicciate stradali.
Ci vorrà molto tempo per curare le ferite della montagna. Le imma-gini delle devastazioni ricordano, nella loro drammatica evidenza, per sorprendenti somiglianze, i luoghi della montagna veneta diven-tati scenari di guerra e devastati cent’anni prima dalla furia distruttiva dei combattimenti. Accostando le fotografie del fronte della Grande Guerra con quelle del passaggio della Tempesta Vaia emergono delle singolari analogie: singolare la coincidenza cronologica, sin-golare la somiglianza nei dettagli della devastazione: boschi distrutti, tronchi spezzati e divelti, case in rovina, vallate sconvolte.
Il Club Alpino Italiano, Gruppo Regionale del Veneto, ha sostenuto, di concerto con la Regione Veneto, lo sforzo della ricostruzione con le comunità montane e i singoli comuni montani, tramite il lavoro dei propri volontari impegnati in particolare nel ripristino della rete sentieri-stica e nella riapertura dei rifugi alpini in quota. Alla luce dell’esperien-za maturata ritiene opportuno promuovere, nel mondo della Scuola e con una motivata attenzione alle giovani generazioni, una iniziativa di informazione e di sensibilizzazione sul rapporto inscindibile di integra-zione tra ambiente e cultura che caratterizza la storia della montagna veneta e delle comunità che la popolano.
Lavorando sul raffronto comparativo potranno emergere le somiglianze dei segni impressi sulla montagna veneta, tra gli sconvolgimenti della guerra e quelli della tempesta, i primi provocati dalla volontà di distru-zione dell’uomo, i secondi dovuti alla furia di elementi naturali forse però innescata ancora una volta dall’uomo stesso. Si confida, stimolando la partecipazione all’iniziativa, di far maturare conoscenza e memoria stori-ca sugli errori commessi, consapevolezza critica sulle conseguenze delle azioni umane, cultura di pace nella risoluzione e della prevenzione dei conflitti, nonché rispetto verso gli equilibri dell’ambiente naturale percepi-to come bene collettivo da tutelare per garantire un futuro dell’umanità.
1° appuntamento 16 Luglio 2021, Mel (Borgo Valbelluna) Piazza Papa Luciani
Nell’ambito del progetto “La Montagna Viva: dalla tempesta Vaia a nuove opportunità di sviluppo sostenibile in Dolomiti”, la Fondazione G. Angelini e Etifor (spin-off dell’Università di Padova specializzato in ambiente e turismo) propongo-no quattro laboratori partecipativi che permetteranno ai cittadini di confrontarsi su esperienze positive e criticità emerse nel territorio e di portare, sulla base della pro-pria esperienza, istanze, idee e proposte operative nei territori dell’Agordino, del Ca-dore e della Valbelluna. A conclusione i risultati saranno raccolti in un documento che sarà presentato alle Istituzioni regionali e nazionali ai fini di migliorare le politiche per il territorio.
I laboratori partecipativi aperti a tutti i cittadini saranno distribuiti su alcune aree della Provincia: l’Agordino, il Cadore e la Valbelluna. Le date e le località che ospiteranno i laboratori sono i seguenti:
Mel (Borgo Valbelluna) Piazza Papa Luciani – 16 LUGLIO 2021
Pieve di Cadore, Piazza Tiziano – 22 LUGLIO 2021
Agordo, Piazzale Marconi (Municipio – Sede CAI) – 23 LUGLIO 2021
I laboratori sono pensati come degli spazi aperti di incontro e confronto senza orari prestabiliti; per venire incontro a tutte le esigenze, i tavoli di discussione rimarranno aperti dalle 11.30 alle 19:30: ogni interessato potrà arrivare quando preferisce, e li-beramente avrà la possibilità portare la propria testimonianza e le proprie proposte e idee per il territorio. I temi di confronto si incentreranno su la gestione del territorio, il turismo, i servizi e le infrastrutture, e le opportunità di sviluppo della montagna. La discussione sarà supportata dalla presenza di facilitatori ed esperti sulla base di una metodologia già utilizzata in contesti simili, che si avvale di supporti visivi in un am-biente informale di apertura e ascolto.
Questi laboratori permetteranno di raccogliere esperienze, idee e proposte di chi vive e opera nel territorio montano bellunese ponendo in luce l’unicità del vivere in montagna, ancor più nella sfida legata al cambiamento climatico in atto, e stimola-re una riflessione e una risposta dalle Istituzioni regionali e nazionali.