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Modifica della Legge regionale 31marzo 1992, n. 14 “Disciplina della viabilità silvo-pastorale”

Siamo alle solite: una Regione come il Veneto che ha imperniato il proprio PIL sul Turismo, diventa cieca pur di accontentare gli interessi di bottega di alcune lobby che da tempo fanno pressione per la frequentazione senza vincoli delle strade e della sentieristica di montagna.


L’INUTILE E DANNOSA MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE 14

Il CAI è una associazione che da sempre ha a cuore la particolare tutela dell’ambiente montano, tanto prezioso quanto fragile, attorno al quale ha costruito tutta la sua esistenza culturale, di insegnamento tecnico per la divulgazione delle norme basilari di sicurezza alla sua frequentazione.

Il neo presidente del CAI Veneto, Abbruscato,  prende posizione difronte all’approvazione della modifica alla legge Regionale 14.

 

Venezia 10/06/2025


Oggi, con grande rammarico, le socie e i soci del CAI Veneto, a cui sta a cuore l’integrità e la conservazione dell’ambiente, prendono atto dell’approvazione dell’ennesima, quanto inutile e dannosa, modifica della Legge regionale 31marzo 1992, n. 14 “Disciplina della viabilità silvo-pastorale”.
Nonostante la Legge nel suo articolato contemplava già ampie deroghe al divieto di accesso delle strade silvo-pastorali per motivi di emergenza, di lavoro, di controllo della fauna selvatica e di cura delle proprietà, si è voluto, con un atto di arroganza, far prevalere l’interesse di pochi a danno di un ambiente fragile quanto prezioso.
Già da tempo il Gruppo Regionale CAI Veneto si è impegnato affinché sia
rispettato il principio ispiratore delle Legge: limitare il traffico sulle strade silvopastorali in quanto questo crea un forte elemento di disturbo della fauna presente nei territori dove la strada transita e altera la particolarità del paesaggio montano.
Quello che rattrista è che ancora una volta si è tradito il rapporto tra uomo e ambiente, gli interessi di bottega hanno prevalso. Non si voluto affrontare un dialogo per l’ambiente ma per addomesticare la montagna. Renderla facilmente fruibile. Altro che sostenibilità!
Come CAI Veneto, assieme alle altre associazioni di protezione ambientale, abbiamo lavorato con responsabilità ponendo la montagna, i suoi abitanti e la sicurezza degli escursionisti al primo posto. L’approvazione di queste modifiche sono un segnale allarmante che evidenzia la distanza di alcune forze politiche da chi vive e frequenta la montagna.
Nonostante questo esito negativo, il Gruppo Regionale del CAI Veneto ribadisce quanto sostenuto nel comunicato stampa del 2 maggio 2025, e continuerà nella sua opera di manutenzione dei sentieri, nella divulgazione di una cultura volta ad una coscienza ambientale ed a una frequentazione sostenibile della montagna. Non ultimo a riconoscere i veri custodi dei principi enunciati nell’art.
9 della Costituzione.


Il Presidente del CAI Veneto

Francesco Abbruscato

 

Scarica qui il comunicato stampa