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Olimpiadi 2026: le criticità sulla pista da bob
Tratto da vocidicortina.it del 13/9/23
13/09/2023
Caro Direttore,
la settimana scorsa, un gruppo di tecnici delle ditte Webuild e Pizzarotti, accompagnati dai funzionari della SIMICO (Società Infrastrutture Milano Cortina), ha effettuato un sopralluogo nel futuro cantiere di quella che dovrebbe essere la nuova pista da bob per le Olimpiadi invernali 2026.
A questi tecnici, che forse non conoscono approfonditamente la situazione di Cortina, noi indigeni sottoponiamo alcune considerazioni di cui non si potrà non tener conto in fase di programmazione dei lavori:
1. Nevica di solito in inverno e la neve, come le statistiche ci dicono, può iniziare a cadere la settimana dei “morti”. Brutto affare, questo, per i lavori sul territorio.
2. Abbiamo tre periodi di caotico sovraffollamento, strade intasate dal traffico, parcheggi strapieni, rallentamenti in accesso ed uscita da Cortina. Questi periodi vanno da Natale all’Epifania, la settimana di Pasqua e dal 15 luglio a fine agosto. Almeno due mesi di difficoltà, tanto che ci siamo attrezzati per la nostra mobilità: sembriamo olandesi, tutti i residenti vanno in bicicletta, almeno quando il tempo lo permette.
3. Anche gli esercizi commerciali soffrono durante questo eccesso di presenze, code interminabili ai ristoranti e pizzerie, negozi in crisi, fornitori bloccati in mezzo al traffico.
4. Il cantiere si trova in una posizione non molto felice per quanto riguarda i collegamenti. L’unica strada praticabile per i lavori dovrà essere demolita e sostituita da una nuova viabilità con relativo sottopasso, mentre lo sbocco della stessa verso la frazione di Cadin di Sotto verrà probabilmente chiuso per lavori urgenti al ponte che dovrebbero riprendere in autunno.
5. Anche il ponte che permette di raggiungere agevolmente le curve terminali della pista è gravemente ammalorato e non permette il transito dei mezzi pesanti. Un bel guaio.
6. L’unica strada praticabile, come sopra ricordato, permette alle famiglie di quattro frazioni, Cadin di Sopra, Cadin di Sotto, Cadelverzo di Sopra e Cadelverzo di Sotto, più l’abitazione presso il Lago Bandion, di raggiungere il centro di Cortina ed è trafficata a tutte le ore, oltre ad avere una carreggiata ristretta che rende difficoltoso l’incrocio dei mezzi di maggior larghezza.
7. Ad aggiungere ulteriore difficoltà, la progettata nuova strada non sembra avere una pendenza ragionevole: per permettere la realizzazione dell’arrivo della pista da bob, si è scelto di eliminare i due tornanti che addolcivano la pendenza e così si preannunciano difficoltà in caso di nevicate.
8. Ricordiamo che la demolizione delle strutture della vecchia pista, prevista nello step n.1, non è ancora completata e quindi oltre ai lavori di costruzione dell’impianto, restano da demolire sia il Bob bar che la casa del custode; dovrà essere rimosso il relativo cantiere e le attrezzature in esso contenute, ormai da mesi inutilmente giacenti; da demolire anche la passerella e il sovrappasso della pista, come pure il planetario ed in parte il parco giochi (costato più di un milione di euro), da poco realizzati.
9. Prima di iniziare la costruzione dovranno anche essere completati altri lavori preparatori, fra cui le interferenze con i servizi nel sottosuolo (acquedotto, luce, gas, telefoni, energia elettrica), il taglio di qualche migliaio di piante, la realizzazione della rete scolante e delle relative vasche, la recinzione del cantiere per almeno 5 chilometri di perimetro, la posa dell’acquedotto e della prevista vasca di accumulo ed altri lavori di minor impegno.
10. Infine, dettaglio tutt’altro che irrilevante, un particolare accenno va alla risorgiva che alimenta il Lago Bandion e che non vorremmo nuovamente oggetto di alterazione biologica e di danneggiamento come avvenuto in passato.
Firmato: Silverio Lacedelli di Cortina d’Ampezzo
Cortina d’Ampezzo, 11 settembre 2023
Tratto da vocidicortina.it del 13/9/23