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A FALCADE LA CONSEGNA DEI PREMI DEL 14° PELMO D'ORO


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Il premio per "l'alpinismo in attività" a Nicola Tondini (foto R. Molin)

 

 

La Sala Dolomiti gremita ha ospitato questa mattina a Falcade la diciassettesima edizione del Pelmo d'Oro. Un premio che negli anni ha acquistato sempre maggiore notorietà a livello nazionale, ma che rimane fortemente radicato ed emotivamente sentito da tutta la comunità bellunese.

La cerimonia di premiazione, magistralmente condotta da Bepi Casagrande, è stata introdotta dall'esibizione del Coro Val Biois e si è aperta con i saluti dei rappresentanti delle istituzioni locali.


Presenti in sala tutti i rappresentanti di quella che Casagrande ha definito la casa comune della montagna: il Presidente Generale del CAI Umberto Martini, il Presidente del Gruppo Regionale CAI Veneto Francesco Carrer, il Presidente della Sezione CAI Agordo Antonello Cibien, il Presidente del Collegio Regionale Guide Alpine Veneto Lio De Nes, Il Delegato Seconda Zona Delegazione Dolomiti Bellunesi Fabio Bistrot Rufus.

Il premio alla carriera alpinistica a Soro Dorotei (foto R. Molin)


Il Presidente Martini nel suo saluto ha voluto ricordare il battesimo, avvenuto con un temporale, della prima edizione di Cortina. Un battesimo che ha portato fortuna a un premio nel quale: "la montagna si sposa non solo con l'alpinismo e l'arrampicata, ma anche con la cultura e la solidarietà, un premio che porta con se valori universali cari alle nostre Terre Alte".


Si è poi entrati nel vivo delle premiazioni. Il primo riconoscimento assegnato dalla giuria, Pelmo d'oro per la cultura alpina, è stato attribuito a Carlo Mondini e Aldo Villabruna, da oltre trent'anni - recita la motivazione - punto di riferimento ineludibile per un esteso e appassionato nucleo di studiosi e praticanti, che con le loro intuizioni hanno spalancato le porte della preistoria e protostoria di montagna nella provincia di Belluno


Menzione speciale alla memoria invece per Vittorino Cazzetta. Il premio, ritirato dalla madre, riconosce il grande volore del lavoro di Cazzetta, autodidatta che ha esplorato e amato le Dolomiti della val Fiorentina effettuando sensazionali ritrovamenti in campo archeologico e paleontologico che hanno aperto nuovi inaspettati spazi di conoscenza alla scienza ufficiale.

Molto toccante il momento della premiazione per il Pelmo d'oro per la carriera alpinistica assegnato a Soro Dorotei. La sala di Falcade si è stretta attorno all'alpinista bellunese con un effettuoso ed emozionante applauso. Dorotei, rimasto gravemente ferito dopo una tragica caduta nell'agosto del 2011 sulla Torre Jolanda, nel gruppo della Moiazza, è stato guida alpina e protagonista di una straordinaria quarantennale avventura alpinistica nelle Dolomiti e nel mondo. Più di 1000 ascensioni, 130 vie nuove, esperto himalaysta. Sei volte su un Ottomila: Broad Peak, K2, Nanga Parbat, Annapurna, Manaslu, Lhotse. Testimone di un alpinismo lezione di vita.


Ed emozionante è stata anche la consegna del Pelmo per l'alpinismo in attività a Nicola Tondini. Tondini, allievo di Dorotei, ha riportato alla ribalta dell'interesse internazionale le grandi pareti dell'alpinismo dolomitico sia proponendo l'apertura di nuove vie, sia attuando la ripetizione invernale di numerosi itinerari di elevatissimo impegno fisico e psicologico.


Ha concludere la cerimonia l'attribuzione del Premio Speciale 2014 "Giuliano De Marchi" ad un altro personaggio fondamentale per la montagna bellunese e non solo: Angelo Costola. Colui che istituì nel 1986 la seconda Centrale operativa del Suem 118 in Italia e avviò nel 1988 un moderno servizio di elisoccorso, coniugando professionalità medico-infermieristica ed esperienza del Soccorso Alpino nelle emergenze e nelle situazioni più delicate di intervento in alta montagna.

La "Sala Dolomiti" di Falcade durante la cerimonia (foto R. Molin)

 

 

Dopo l'arrivederci per l'edizione numero 18, il CNSAS ha salutato i molti presenti con una dimostrazione di intervento di soccorso.

Ricordiamo che la Giuria della XVII edizione del Premio "Pelmo d'oro" era così composta:

  • Vittorio Capocelli, Commissario straordinario della Provincia di Belluno;
  • Roberto De Martin past Presidente del Club Alpino Italiano e del Club Arc Alpin;
  • Alessandro Masucci, Accademico del CAI e co-fondatore di Mountain Wilderness;
  • Italo Zandonella Callegher, Accademico e Socio Onorario del CAI;
  • Cesare Lasen, membro del Comitato Scientifico e della Fondazione Dolomiti Unesco;
  • Loris Santomaso, già direttore-responsabile della rivista Le Dolomiti Bellunesi;
  • Paolo Conz, Guida Alpina, istruttore regionale e tecnico del Soccorso alpino;
  • Giuseppe Casagrande, Guida Alpina ad honorem e promotore della cultura di montagna.

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