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ROUTE NAZIONALE 2014 - LA COLLABORAZIONE CAI-AGESCI

Per la Route Nazionale 2014, l'AGESCI nel Veneto ha individuato 87 itinerari (per circa 5220 giovani), di cui circa il 60% in ambiente montano. Nella scelta di questi itinerari e per la valutazione della loro percorribilità è stato chiesto un aiuto al Club Alpino Italiano del Veneto.


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Nell'ambito del Progetto Montagna Amica & Sicura, da alcune stagioni si rinnova un rapporto di collaborazione con le Associazioni Scout italiane, collaborazione auspicata fin dal 2008 con la stipula di un protocollo di intesa tra Club Alpino Italiano e tali Associazioni; collaborazione che ci ha già visto protagonisti lo scorso maggio nel meeting Nazionale della CNGEI, a Padova, con la formazione teorico-pratica di circa un centinaio di "capi scout" di tutta Italia.


Questa volta siamo stati contattati in primavera dall'AGESCI (Associazione guide e scout cattolici italiani), che è l'associazione più numerosa e diffusa anche qui nel Veneto; ciò in merito ad un evento molto particolare: la Route Nazionale: si pensi che dal 1976, anno di fondazione dell'associazione, è stata programmata e attuata due sole volte.
Per questa terza occasione, l'incaricato regionale Agesci alla Protezione Civile, Davide Marcuglio, su mandato del Comitato Regionale AGESCI, ci ha chiesto di collaborare alla parte operativa che si è realizzata in questi primi giorni di Agosto qui nel Veneto.

 

La Route Nazionale è stata caratterizzata dalla "strada" che, Rover e Scolte dell'Agesci, hanno percorso in circa una settimana per poi incontrarsi tutti in un campo meeting di conclusione all'evento.
30.000 giovani dai 16 ai 21 anni, ragazzi e ragazze provenienti da quasi 1.500 differenti gruppi locali delle 20 regioni italiane, si sono incamminati a piedi scegliendo un percorso di pianura o montagna della durata di 5 giorni, e si sono poi ritrovati tutti al Parco Regionale di San Rossore, di Pisa.
Hanno percorso assieme strade in montagne, città e villaggi; hanno incontrato e conosciuto le tante realtà dell'Italia e della storia del nostro Paese e le storie di coraggio che i territori raccontano.
Oltre alle migliaia di giovani Rover e Scolte dell'Agesci, sono stati ospiti dell'evento anche 200 giovani stranieri provenienti da Paesi europei, arabi, africani.

 

Quindi, dal 1 al 6 agosto 2014 si sono svolti 456 campi mobili. Ogni campo mobile era composto da circa 60 ragazzi tra i 17 e i 21 anni.
Dal 7 al 10 agosto invece, si è realizzato il grande incontro nel campo fisso allestito nel Parco di San Rossore, ex tenuta presidenziale.

 

Il premier Matteo Renzi al meeting della Route nazionale a San Rossore - Pisa

 

 

Cos'è accaduto, quindi, in questi giorni nel Veneto?
Nel Veneto sono stati scelti 87 itinerari (per circa 5220 giovani), di cui circa il 60% in ambiente montano. Nella scelta di questi itinerari e per la valutazione della loro percorribilità è stato chiesto un aiuto al Club Alpino Italiano del Veneto.


La necessità delle Route era essenzialmente perfezionare le informazioni sui percorsi in quota, spesso in zone ostili ed impervie, per definire i punti di pernotto, di rifornimento acqua, e gli eventuali punti critici da evitare (i percorsi hanno carattere escursionistico e non di sentiero attrezzato).

 

Il CAI, attraverso il Gruppo Operativo di Montagna Amica & Sicura, ha proposto una scheda tecnica di promemoria da impiegare per ogni itinerario, in modo tale che, una volta compilata dagli interessati, fossero evidenti le caselle vuote, prive di quelle risposte che qualcuno di competente avrebbe dovuto dare loro.
Nel contempo il CAI ha indicato, per ogni itinerario, la Sezione competente sul territorio ed il nominativo di un referente in grado di colmare quelle lacune informative. Si è voluto così promuovere un metodo di acquisizione delle informazioni, che dovrebbe essere patrimonio di tutti coloro che desiderano frequentare la montagna in sicurezza.

 

In sintesi, con questa iniziativa i capi route hanno condiviso gli aspetti tecnici di ogni specifico percorso con le sezioni CAI di competenza ed i loro esperti sul territorio, in modo da potersi confrontare su eventuali problematiche che il percorso poteva presentare.

A route concluse, percorse in un periodo climatico ad dir poco avverso, non ci risulta si siano registrate emergenze di alcun tipo. Ora attendiamo il feed-back reale di questa iniziativa che potrebbe rivelarsi un buon punto di partenza per le prossime collaborazioni.


Massimo Doglioni

 

foto di Riccardo Lamon

 

 

Un gruppo scout veneto al meeting di San Rossore - Pisa