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Inaugurata il 2 giugno la mostra "Col di Lana" Monte di sangue
Al Centro Bruno Crepaz del Cai, al Passo Pordoi, è aperta la mostra sulla Grande Guerra, voluta ed allestita dalla neonata Associazione storico culturale Col di Lana Livinallongo Buchenstein. Presieduta da Valerio Troi, è nata per volontà di otto appassionati recuperanti e collezionisti di reperti bellici di Livinallongo, con lo scopo di mostrare al gran pubblico il lavoro di anni ed anni di appassionate ricerche sul campo, specie sul Col di Lana. Un desiderio che si è concretizzato un paio di anni fa con l'approssimarsi del centenario della Grande Guerra.
Non è una delle tante mostre dedicate alla Grande Guerra quella allestita sui circa 350 mq del Centro Crepaz. Nelle ricostruzioni fedeli di baracche austriache e italiane, trincee attrezzate con le mitragliatrici, nelle tante vetrine dove sono esposti un numero imprecisato di reperti di ogni tipo, da quello bellico a quello della vita quotidiana del soldato, nella sezione fotografica con diverse foto inedite, ci sono storia e memoria di quanto avvenuto in 3 anni di combattimenti sul Col di Lana. Una mostra che nasce dal cuore e dalle mani di chi l'ha ideata e voluta.
Un particolare su tutti: ogni vetrina, pannello espositivo della parte fotografica, ogni allestimento (c'è anche la ricostruzione di una teleferica e di una linea elettrica) è stata fatta a mano da alcuni componenti dell'associazione sfruttando tavole e travi di vecchi "tablei" crollati sotto il peso della neve, messi e regalati per la mostra dai proprietari. Unica anche la sezione dedicata ai tanti oggetti fabbricati dai soldati nei momenti di "tranquillità" nelle trincee, con pezzi di filo spinato o di bombe. Insieme a questi gli altrettanto unici reperti bellici, scovati nelle case di Fodom, che una volta terminata la guerra, sono diventati attrezzi da lavoro dei fodomi, che con la guerra avevano perso tutto.
La mostra resterà aperta fino all'autunno 2018, ogni giorno, dalle 10 alle 17,30 da giugno ad ottobre.